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Michieletto, QUADRIVIO. La Giustizia VIII. Artemisia Gentileschi (1593-1653)
tempera, pastelli, china, oro e argento su carta, 15x10
Alla Giustizia, - figura di donna intronizzata con spada e bilancia, simboli e attributi della correttezza e della perfezione del giudizio – ho inevitabilmente associato la pittrice che subì violenza e soprattutto subì l’umiliazione di uno strano processo senza giustizia perché in quanto donna non poteva essere creduta e per questo subì anche la “tortura della sibilla”, cioè lo schiacciamento delle prime falangi! Il mestiere di “pittora”, imparato inizialmente nella bottega del padre, la riscattò da quella pesante esperienza e solo dopo aver lasciato Roma con un matrimonio riparatore, ricevette numerose commesse in Italia e all’estero prova inequivocabile del suo talento. Per essere felici o meglio, saggi, bisogna aver sofferto e questo riequilibra con giustizia i torti subiti.
L'immagine è tratta da:
Artemisia Gentileschi, Autoritratto come allegoria della Pittura, olio su tela, 1638-39, Royal Collection, Londra
Michieletto, QUADRIVIO. La forza XI. Camille Claudel (1864-1943)
tempera, pastelli, china, oro e argento su carta, 15x10
La Forza, - figura di donna che a mani nude tiene aperte le fauci di un leone – non necessita di altra esplicazione. Una donna scultrice, più brava del maestro, come lui stesso ammetteva, doveva avere non solo quella forza fisica necessaria a modellare per ore materie anche dure come l’onice ma soprattutto doveva possedere una forza interiore ineguagliabile se riuscì a sopravvivere in manicomio per oltre trent’anni senza più scolpire alcunché. Una vicenda tragica e commovente che al cospetto di quello che è sopravvissuto delle sue opere ci lascia l’interrogativo di quali e quanti capolavori abbiamo perduto!
L'immagine è tratta da:
Augusto Rodin, Ritratto di Camille con i capelli corti, scultura in bronzo, 1883, Museo Rodin di Parigi

Michieletto, QUADRIVIO. La papessa II. Tina Modotti (1896-1942)
tempera, pastelli, china, oro e argento su carta, 15x10
Alla Papessa, - figura di donna saggia che svela solo a chi merita, a chi è pronto ad accogliere il mistero, la propria sapienza, dove nulla è donato ma tutto deve essere conquistato con l’onesta, la purezza e il rigore morale delle proprie scelte - ho associato la figura della Modotti che con la sua personalità forte, determinata a seguire un ideale puro di umanità socialista a favore degli ultimi, dei poveri, delle donne anche contro le direttive del partito comunista centrale, pagando di persona per le scelte, artistiche ma soprattutto sentimentali. Le foto di Tina (fatte dal compagno e mentore Edward Weston) rimandano un’immagine ieratica e volitiva che rappresentano bene il ruolo inconsapevole di “papessa” nel giro di amicizie vere o presunte che furono il fulcro della sua vita.
L'immagine è tratta da:
Tina Modotti, Sombrero, falce e martello, fotografia, 1927, Città del Messico

Michieletto, QUADRIVIO. L’imperatrice III. Coco Chanel (1883-1971)
tempera, pastelli, china, oro e argento su carta, 15x10
Ecco l’Imperatrice - figura di donna coronata, alata, stellata con scudo, scettro e giglio che domina la mezza luna e si mostra alla plebe, - lei dalle umilissime e faticose origini, è stata capace di raggiungere il vertice della scala sociale e pur nel grigio dell’ambiguità di alcune sue vicende biografiche, non c’è dubbio che Parigi la decretò sua imperatrice di eleganza. Anche per Coco, nata Gabrielle (come l’arcangelo, vedi le ali del tarocco), ma chiamata Mademoiselle da tutti, la vita lavorativa è stata guidata dalle scelte sentimentali. Il cuore porta lontano o come in questo caso, in alto, lassù dove la certezza è la solitudine. Visse gli ultimi anni all’hotel Ritz, a pochi passi dalla sua Maison, per non dormire sola, nella sua bella casa sopra l’atelier.
L'immagine è tratta da:
Chanel N°5, eau de parfum, 1921, Parigi.
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